I Rosa+Croce quale archetipo dell’esoterismo occidentale – Umberto Bianchi
Magia e Politica: un dibattito aperto – Brando Impallomeni
Come è già stato dimostrato da più autori, Ermetismo, Alchimia e Astrologia, non sono protoscienze, ma “differenti approcci” rispetto alla ricerca di sicurezze scientifiche proprie della filosofia positiva dell’Illuminismo del ‘700; non tornerò su questo punto, prendendo le distanze dalle letture “scientiste” della storia, che vogliono strumentalizzare la storia per glorificare la Scienza, e quel Progresso che solo i “vertici” del Kali Yuga, gli scienziati o meglio gli scientisti al potere, sanno vedere; è invece rimarchevole qui annotare che l’Abate benedettino Trithemius, come ho cercato di dimostrare anche altrove, attingeva e rielaborava più fonti, egizie, caldee, sabee, neoplatoniche ecc. Se la sua eredità magica o retaggio culturale è rintracciabile nella Tradizione primordiale nel medioevo magico (nella cosiddetta Teurgia o Alta Magia), nella demonologia della letteratura patristica, nei sincretismi ermetico gnostici, la sua Magia o meglio sarebbe dire “teologia-magica”, rimane qualcosa di unico in sé, che andrà ad integrare la Dottrina di successivi ordini pseudo-iniziatici, e forse in parte “iniziatici” (unico non nel senso di “individualistico”, perchè “inventato” da Trithemius, ma capace almeno di un “ricollegamento iniziatico” dignitoso della Magia stessa, attingendo a più fonti che sommate fanno la cosiddetta Philosophia Perennis).; Trithemius non arriverà mai, se non indirettamente, alle cosiddette “mode culturali” legate all’Occultismo; se qualcosa passa è solo una distorsione creata da figure sinistre e agenti della cosiddetta contro-iniziazione, oppure perchè ci si rifà a testi attribuiti falsamente a Trithemius.
Ho potuto rilevare altrove una continuità iniziatica, cercando di dimostrare come la magia di Trithemius farà eco nelle confraternite rosacrociane, massoniche e paramassoniche, andando per così dire “in sonno” con l’Illuminismo settecentesco, per poi riemergere con la crisi di quest’utimo; è il momento questo in cui la cultura esoterica e la ricerca di Tradizione raggiungeranno il parossismo, a tal punto da rappresentare una legittimazione, ovviamente strumentalizzata da chi di occulto non ci capiva niente, dei crimini commessi dalle politiche totalitarie, basti ricordare le teorie sulla purezza della razza ariana per il Nazismo, il “Volk”, il Tradizionalismo romano per il Fascismo, il “Bolscevismo magico”; più in generale il retroterra è quello del Neo-Romanticismo stesso, con la sua lettura profana, tipicamente “Irrazionalista” (di risposta anti-razionalista), della Tradizione stessa (si passa da un polo all’altro scambiandolo per il centro); tutto ciò esula dal Tradizionalismo Integrale, dalla metafisica pura e dal pensiero puro, che rimane immutato per sua natura, ma la cultura irrazionalista e razzista, come il misticismo naturalistico del “Volk” (Volkish) dei tedeschi, contribuirà sempre più a confondere le acque, ovviamente sempre all’interno del suo dominio profano, verso una sempre maggiore spinta verso il basso.
A titolo di curiosità, come non ricordare i contatti Crowley con Churchill e il servizio segreto MI5; pare che lo stesso Winston Churchill apprendesse da lui il famoso gesto magico della “V” per vittoria; Krum Heller occultista dei servizi segreti che operava in Germania “non contro il Nazismo, ma dentro, o meglio sopra, con l’ambizione di orientarlo un po’, come in altri paesi a regime democratico aveva fatto, e continuava a fare, la massoneria”; sempre a titolo di curiosità è nota anche la previsione richiesta da Mussolini all’allora capitano degli alpini Dott. Gustavo Adolfo Rol, benchè quest’ultimo detestasse l’appelativo di “mago”; la sua ricerca confinò sul campo delle infinite possibilità dell’essere umano risvegliato, nel contesto di quella che chiamava la “Religione del Cristo”; convocato Rol nel quartiere generale, alla schietta domanda del Duce: “Mi dicono che voi fate delle previsioni, come andrà la guerra? Parlate pure liberamente” seguì la risposta di Rol dopo varie esitazioni: “Duce, la guerra è perduta”, dopo aver previsto anche l’anno in cui gli italiani allontaneranno il Duce nella primavera del 1945, la risposta di Mussolini sarà “Staremo a vedere”.
Ma la figura del Mago è da sempre legata al potere politico, a titolo di esempio una figura di spessore, speculare al Trithemius consigliere e protetto di Massimiliano I d’Austria, fu il pupillo della regina Elisabetta, figura chiave del periodo magico tardo-rinascimentale, John Dee (1527 – 1609), in cui confluiranno “Magia, Qabbalà, Alchimia”, angeologia e scienze avanzate; basti qui ricordare che nel 1558 fu affidata allo stesso Dee la scelta del giorno più adatto all’incoronazione. Sappiamo infatti che il mago Dee, oltre a possedere più edizioni del De Septem Secundeis, delle Epistolae e del Liber Octo Questionum, copierà la Steganographia ad Anversa nel 1563; e sempre il Dee sarà continuatore dell’angelomania, ma più in generale delle concezioni magiche, riportate chiaramente da Trithemius in una lettera a Germain de Ganay del 24 agosto 1505, dove le speculazioni numerologiche riprendono a sua volta quel frammento dell’Anacrisi conservato a Parigi nella Biblioteca dell’Arsènal, contenente una “Breve spiegazione dei termini del libro primo di Pelagio, trasmessa da Libanio a Tritemio”.
Nella Epistola a Ganay sopra citata Tritemio scriveva: “Bisogna ricondurre il ternario all’unità perché l’intelletto possa giungere alla completa comprensione di queste cose. L’unità non è infatti un numero, ma l’origine di tutti i numeri. Se si rigetta il binario, il ternario diviene convertibile nell’unità. Un tale riconoscimento dell’unità, Germain è, come dice Ermete, “vero senza menzogna, certo e verissimo”. L’altra lettera che il Dee aveva sott’occhio era l’epistola di Trithemius a Johann Westenburg del 1503, cito: “Ad esso, cioè alla monade, si procede da ternario e quaternario, fino a raggiungere il denario, e per esso tramite il numero si ritorna all’uno; insieme ascesa con il quattro e discesa alla monade (…) Tutti coloro che ignorano il principio della monade non ottengono nulla nel ternario e non riescono a raggiungere il sacro quaternario”.
Gabriel Naudè, in piena “caccia alle streghe” anti-Rosacroce, fomentata sia dall’opera anonima pubblicata nel 1623 “Orrendi patti stretti tra Satana e i presunti invisibili”, così come “La doctrine curieuse des beaux esprits de ce temps” di Garasse, riporterà un elenco delle pratiche magiche compatibili con la Rosacroce: John Dee, Monas hieroglyphica Tritemio, Steganographia Francesco Giorgi De harmonia mundi Francois de Foix, Candale, Pimandre “Thyart, sa Musique” “Brunus, les umbres de ses idées” Raimondo Lullo, “sa Dialectique” Paracelso, “son commentaire de Magie”.
Come ho accennato, la magia andrà “in sonno” con la rivoluzione scientifica del XVII secolo, (sebbene l’Illuminismo stesso sarà inizialmente influenzato dal pensiero rosacrociano ermetico e alchemico, Bacone; Newton, ecc.), costretta a nascondersi in strutture clandestine o semi-clandestine al fine di conservare e garantire trasmissione della tradizione stessa minacciata dalle persecuzioni), per ricomparire ciclicamente, a detta di Galli “a sprazzi, in singoli paesi, in situazioni specifiche, sino ai nostri giorni”. E’ inoltre rilevante notare come il materialismo e il determinismo dell’età positivista non riusciranno a soffocare del tutto la magia, che periodicamente tornerà in chiave anti-positivista, confluendo nel sincretismo delle avanguardie futuriste; infatti esiste anche un “Futurismo Esoterico”, esaltazione delle forza Ultra-Razionali e Super-Razionali (vedi Papini, Prezzolini, Reghini, Evola, ecc.).
Brando Impallomeni (21/03/1985), da anni coinvolto attivamente nella ricerca spirituale, laureatosi in Storia presso l’Università degli Studi di Firenze, con la tesi “Dall’Abate Trithemius alla Spiritual Technology”, che vuole rendere dignità allo scomodo tema della “Magia”, insabbiato dalla cultura dominante, religiosa e laicista, dalla caccia alle streghe alla banalizzazione cripto-positivista. Dall’Abate Trithemius alla Spiritual Technology, vuole ripercorrere un Iter-magico che va dalle prime coraggiose teorizzazioni della Magia, alla sua riproposta e attualizzazione nei vari periodi storici; assistiamo così ad un graduale passaggio, da una forma di magia che potremmo definire antropocentrica, cristiana, dualista (magia bianca, magia nera, magia divina, magia naturale e magia transnaturale, magia cristiana, magia divina, angelica e demonica ecc.), quella dei filosofi rinascimentali, ad una magia o “magick” (termine codificato da Aleister Crowley per designare la sua Opera, k=Kteis) stellare, che a detta del pittore inglese Austin Osman Spare, “è piena di colori”, dove gli antichi Dei diventano l’ipotesi di scenari non più terrestri, ma caso mai Extra-Terrestri e multidimensionali.