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 Prosopon, maschere per il teatro greco – MythosLogos 2022
Sapienza

Prosopon, maschere per il teatro greco – MythosLogos 2022

25/11/2022 0 Comment

Nell’ambito della manifestazione MythosLogos 2022, a cura di Angelo Tonelli, due artiste come Solange Passalacqua ed Elena El Fazairy, con il supporto fotografico di Davide Borghini,  hanno promosso, come nelle passate edizioni, una mostra di maschere per il teatro greco, realizzate pregevolmente in proprio, in un percorso di consapevolezza sapienziale, accompagnando immagini, manufatti e citazioni della tradizione misterica ed ellenica.

Grazie alla collaborazione artistica di Elena El Fazairy, di Solange Passalacqua e delle foto di Davide Borghini, con la vicinanza filosofica di Angelo Tonelli, riproponiamo ai nostri lettori questo magnifico viaggio misterico tra figure, maschere, aforismi ed arcaiche Divinità…

 

Invocazioni propiziatorie ai Numi:

“Tu, padre Zeus, che corri alto e sei guida al cosmo infocato, e della folgore eterea lampeggi il chiarissimo raggio e dei beati sommuovi coi tuoni divini la sede e fra correnti nembose accendi la folgore ardente e tra boati avvampanti saetti e coi dardi fai velo alle procelle, alle piogge, ai fulmini, ai validi lampi, chiari di vampe, possenti, terribili, cuori violenti, fiera arma alata, che i cuori sconvolge e fa ritti i capelli, torcia improvvisa, tonante, un dardo invincibile e puro, impeto divoratore fra gorghi d’immenso fragore, indistruttibile, truce nell’animo, lampo mai stanco, dardo affilato, celeste, del nume che fulmina e avvampa, che non appena rifulge, sgomenta anche il mare e la terra, e fa acquattare le fiere, se giunge all’orecchio il suo rombo: brillano per i suoi raggi i volti, il suo lampo risuona dentro le conche dell’etere: il candido lampo hai scagliato, hai lacerata così la veste, il celeste velame. Sfoga, o beato, sui flutti del mare il tuo animo truce, o sulle vette dei monti: noi tutti sappiamo il tuo nerbo. Goditi questi libami, ai cuori da’ tutta saggezza, vita che all’animo è prospera, e insieme Salute sovrana e la dea Pace nutrice di giovani, chiara d’onori, vita che sempre fiorisca in pensieri d’animo lieto”

(Inno orfico a Zeus signore del lampo)

 “Dioniso è il Dio della follia e dell’ebbrezza, è il Dio senza vincoli. Non può accettare limiti, né confini, né compromessi. È un Dio che irrompe e che travalica ogni barriera, fa crollare ogni resistenza, ogni muro, non permette esitazioni, dubbi, ragionamenti. Dioniso è, per la sua essenza primordiale, gioiosa e naturale, spontanea e priva di misura e di logica, il nemico dell’uomo che ha dimenticato le leggi della natura e del cosmo, dell’uomo tronfio dei suoi saperi e sicuro di sé… Forse Dioniso insegnava a quelle che potevano intenderlo a volare, leggere come la brezza di primavera dimenticando tutto ciò che non è incanto, o impetuose come il vento delle tempeste, inebriate da un furore che travolge, come uragani, spazzando via tutto ciò che impedisce il volo”

(Dioniso e le donne, ovvero la gioiosa follia, Leda Bearné, ed. Edizioni della Terra di Mezzo, 2003).

 

 

Il viaggio estatico di Prosopon

“O tu che hai l’eccelsa forza per sempre indistruttibile di Zeus, Pan invoco possente, pastorale, il tutto del cosmo: cielo e mare e terra di tutto sovrana e fuoco immortale. Queste cose infatti sono membra di Pan. Vieni, beato, tu che danzi, che corri, che regni con le Stagioni, dalle membra caprine, baccante, invasato, che vivi all’aria aperta, che tessi l’armonia del cormo col canto giocoso, che proteggi dalle apparizioni, terribile fra le paure umane, che ti rallegri di caprai e bovari alle sorgenti, tu che vedi lontano, cacciatore, amico di Eco, che danzi con le Ninfe, che tutto produci, di tutto genitore, demone dai molti nomi, signore del cosmo, che dai incremento, che porti la luce, fecondo Paian, che ti rallegri degli antri, dall’ira profonda, vero Zeus armato di corna. Su di te infatti è fissata la distesa sterminata della terra, e si ritira l’acqua dalla corrente profonda del mare infaticabile e l’Oceano che cinge con le acque tutt’intorno la terra, tu parte aerea di nutrimento, scintilla per i viventi e occhio di fuoco sul capo leggerissimo. Infatti queste cose divine camminano, svariate, ai tuoi ordini; con i tuoi disegni trasformi la natura di tutto alimentando la stirpe degli uomini nell’universo infinito. Ma, beato, baccante, invasato, vieni alle libagioni conformi al rito, concedi un buon compimento di vita allontanando ai confini della terra la follia panica”

(Inno orfico a Pan, in Inni Orfici, Fondazione Lorenzo Valla Mondadori editore; traduzione e cura di Gabriella Ricciardelli)

“O Musa celebra il figlio diletto di Ermes, dal piede caprino, bicorne, amante del clamore, che per le valli folte di alberi si aggira insieme con le ninfe avvezze alla danza: esse amano calcare le cime delle impervie rupi invocando Pan, il dio dei pascoli, dall’ abbondante chioma, irsuto, che regna su tutte le alture nervose e sulle vette dei monti, e sugli aspri sentieri. Si aggira da ogni parte tra le folte macchie: ora è attirato dai lenti ruscelli, ora invece s’inerpica fra le rupi inaccessibili salendo alla vetta più alta da cui si scorgono le greggi. Spesso corre attraverso le grandi montagne biancheggianti, spesso muove fra le colline, e fa strage di fiere, scorgendole col suo sguardo acuto; talora, al tramonto, solitario tornando dalla caccia, suona modulando con la siringa una musica serena: non riuscirebbe a superarlo nella melodia l’uccello che tra il fogliame della primavera ricca di fiori effonde il suo lamento, e intona un canto dolce come il miele. Con lui allora le ninfe montane dalla limpida voce girando col rapido batter di piedi presso la sorgente dalle acque cupe cantano, e l’eco geme intorno alla vetta del monte. Il dio, movendo da una parte all’altra, talora al centro della danza, la guida col rapido batter di piedi –sul dorso ha una fulva di pelle di lince-, esaltandosi nell’animo al limpido canto, sul molle prato dove il croco, e il giacinto odoroso, fioriscono mescolandosi innumerevoli all’erba. Cantano gli dèi beati e il vasto Olimpo; per esempio, del rapido Ermes, eminente fra gli altri, narravano: come egli sia messaggero veloce per tutti gli dèi, e come venne all’Arcadia ricca di fonti, madre di greggi, là dove ha il suo santuario cillenio. Colà, pur essendo un dio, pascolava le greggi dal ruvido vello presso un mortale: poiché lo aveva preso, e fioriva in lui, un desiderio struggente di unirsi in amore con una fanciulla dalle belle trecce, figlia di Driope. E ottenne il florido amplesso; e ella, nelle sue stanze, generò a Ermes un figlio diletto, già allora mostruoso a vedersi, dal piede caprino, bicorne, vociante, dal dolce sorriso. Diede un balzo e fuggì la nutrice, e abbandonò il fanciullo. si spaventò, infatti, come vide quel volto ferino e barbuto. Ma subito il rapido Ermes lo prese fra le braccia, accogliendolo: grandemente il dio gioiva nell’animo. Senza indugio salì alle dimore degl’immortali, dopo aver avvolto il fanciullo nella folta pelliccia di una lepre montana; lo depose al cospetto di Zeus e degli altri immortali, e presentò suo figlio: si rallegrarono nell’animo tutti gl’immortali, ma più d’ogni altro il baccheggiante Dioniso; e lo chiamarono Pan, poiché a tutti l’animo aveva rallegrato. Così ti saluto, signore, e ti rendo propizio col mio canto: e io mi ricorderò di te, e di un altro canto ancora”

(Inno omerico a Pan)

“(…) Per specificare quella che è la natura di Pan dobbiamo vedere in che modo Pan la personifica, sia nella sua figura sia nel suo ambiente, che è al contempo un paesaggio interiore e una metafora, e non semplice geografia. (…) Il suo habitat nell’antichità, come quello delle sue più tarde forme romane (Fauno, Silvano) e dei suoi compagni, era sempre costituito da forre, grotte, fonti, boschi e luoghi selvaggi; mai da villaggi, mai dagli insediamenti coltivati e cintati dai civilizzati; santuari in caverne, non templi edificati. Egli era un Dio dei pastori, un Dio di pescatori e cacciatori, un vagabondo privo persino della stabilità della genealogia. (…) Suo padre è di volta in volta Zeus, Urano, Crono, Apollo, Odisseo, Ermes o la compagnia dei pretendenti di Penelope; il suo è perciò uno spirito che può sorgere veramente in qualsiasi luogo, frutto di molti movimenti archetipici o di generazione spontanea”

(Saggio su Pan, James Hillman, ed. Adelphi 1977, traduzione A.Giuliani)

“Sono giunto lasciando i templi davvero divini, ben coperti dalla grande trave di legno nativo, tagliata dalla scure dei Calibi, e dal cipresso incollato in giunture precise; e conducendo una vita santa, da quando divenni iniziato di Zeus dell’Ida, e sperimentando il modo di vita di Zagreus vagante di notte e i banchetti di carne cruda e levando in alto le fiaccole per la Madre montana, tra i Cureti, purificato ebbi il nome di Bacchos. E indossando vesti bianchissime fuggo la nascita dei mortali, e senza accostarmi all’urna dei morti, mi guardo dal mangiare cibi in cui c’è stata vita”

(I cretesi, Euripide frammento 3)

“Esiste una figura greca che combina vita e morte come forma di coscienza: Tiresia. Egli solo “mantenne il suo senno nella Casa di Ade”. Tiresia svolge un ruolo straordinario in molti miti: quello di Edipo, quello di Penteo, di Narciso, di Ulisse, dove rappresenta una funzione che può vedere in trasparenza la vita e gettare così lo sguardo nella morte. Tiresia partecipava di entrambi i sessi; e ciò implica che soltanto il suo tipo di coscienza può penetrare nel mondo invisibile di Thanatos (…)”

 (Il mito dell’analisi, James Hillman, ed. Adelphi 2009, traduzione A. Giuliani)

“Lo specchio è simbolo dell’illusione, perché quello che vediamo nello specchio non esiste nella realtà, è soltanto un riflesso. Ma lo specchio è anche simbolo della conoscenza, perché guardandomi nello specchio io mi conosco. E lo è pure in senso più raffinato, perché tutto il conoscere è portare il mondo dentro lo specchio, ridurlo a un riflesso che io possiedo. E ora ecco la folgorazione dell’immagine orfica: Dioniso si guarda nello specchio e vede il mondo! Il tema dell’inganno e quello della conoscenza sono congiunti, ma soltanto così vengono risolti. Il dio è attratto dallo specchio, da questo giocattolo dove si mostrano immagini sconosciute e variopinte – la visione lo inchioda ignaro del pericolo – non sa di contemplare sé stesso. Eppure, quello che vede è il riflesso di un dio, il modo in cui un dio si esprime nell’apparenza”

(La sapienza greca, Giorgio Colli, vol. I, ed. Adelphi)

 “C’è dunque una continuità tra possessione e maschere. La possessione, cui molti vanno incontro proprio di fronte alle maschere, è forse l’introiezione di quel cambio di identità che è determinato dalla maschera. Entrambe, possessione e maschera, segnalano quella permeabilità dell’io che sembra il dato di partenza per capire quello che succede a questa gente. Il dio che danza”

(Viaggi, trance, trasformazioni. Paolo Pecere, Ed. Nottetempo 2021)

 

Come attraversare le paure: Lo specchio di Perseo

  1. Quando Acrisio interrogò l’oracolo per sapere se gli sarebbero nati figli maschi, il dio disse che sua figlia avrebbe messo al mondo un figlio che lo avrebbe ucciso. Intimorito Acrisio fece allestire sottoterra una stanza di bronzo dove teneva imprigionata Danae. Ma, stando a quanto dicono alcuni, Preto la violò e da questo prese le mosse la discordia tra i due fratelli. Altri sostengono che Zeus si trasformò in oro e colando dal soffitto nel seno di Dana e si unì a lei. Quando in seguito Acrisio seppe che aveva generato un figlio, Perseo, non credette che fosse stato Zeus a violarla, chiuse la figlia in una cassa con il bambino e la gettò in mare. La cassa fu trascinata fino a Serifos dove fu raccolta da Dictis che allevò il piccolo.

  1. Polidette, fratello di Dictis, sovrano di Serifos si invaghì di Danae, ma poiché non poteva unirsi con lei a causa di Perseo, che era diventato adulto, radunò i suoi amici, tra i quali c’era anche Perseo, e disse che voleva fare una raccolta di contribuzioni per il banchetto di nozze con Ippodamia, figlia di Enomao. Poiché Perseo disse che non gli avrebbe negato neanche la testa della Gorgone, a tutti gli altri chiese dei cavalli tranne che a Perseo, a cui ordinò che gli portasse proprio la testa della Gorgone. Sotto la guida di Hermes e di Atena, va dalle figlie di Forco, Enio, Pefredo e Deino. Costoro erano le figlie di Forco e di Ceto, e sorelle delle Gorgoni, vecchie dalla nascita, che avevano un solo occhio e un dente solo in tre, e se li scambiavano a turno. Perseo se ne impadronì e quando ne pretesero la restituzione rispose che li avrebbe restituiti se gli avessero indicato la via che portava alle Ninfe. Queste Ninfe avevano sandali alati e la kíbisis, che a quanto dicono era una sorta di bisaccia… Le Ninfe avevano l’elmo di Ades. Le figlie di Forco gli indicarono la via e Perseo restituire loro il dente e l’occhio. Poi andò dalle Ninfe e ebbe quello che voleva: la kíbisis che si mise a tracolla, i sandali che adatto alle caviglie, e l’elmo che si mise in testa, e grazie al quale poteva vedere chi voleva senza essere visto da altri. Da Hermes ricevette anche una falce di adamanto, e volando sopra l’oceano giunse e trovò le Gorgoni addormentate. Erano Steno, Euriale e Medusa. Soltanto Medusa era mortale e proprio per questo Perseo era stato mandato a prendere la sua testa. Le Gorgoni avevano teste circondate da scaglie di serpi, zanne grandi come quelle dei cinghiali, mani di bronzo e ali d’oro, grazie alle quali volavano. Trasformavano in pietra chi le guardava. Perseo si accostò a loro mentre dormivano – Atena guidava la sua mano – e voltando il capo dall’altra parte e guardando l’immagine della Gorgone nello scudo di bronzo che la rifletteva, le tagliò la testa. Tagliata la testa, dalla Gorgone balzò fuori Pegaso, il cavallo alato e Crisaore, padre di Gerione: lo aveva concepito da Poseidone. Perseo mise la testa della Medusa nella kíbisis e tornò indietro. Le Gorgoni si levarono in volo dalla loro giaciglio e inseguirono Perseo, ma non potevano vederlo per via dell’elmo che gli conferiva l’invisibilità. Una volta giunto in Etiopia, dove regnava Cefeo, scoprì che la figlia del re, Andromeda, era stata data in pasto a un mostro marino. Cassiopea, la sposa di Cefeo, aveva gareggiato con le Nereidi in una sfida per la bellezza e si era vantata di essere superiore a tutte. Le Nereidi si infuriarono, e si infuriò anche Poseidone che mandò contro la regione un’inondazione e un mostro marino. Consultato l’oracolo di Ammone che vaticinò la fine della calamità, se la figlia di Cassiopea, Andromeda, fosse stata offerta in pasto al mostro. Costretto dagli Etiopi, Cefeo lo fece, e incatenò sua figlia a una roccia. Vedendola Perseo si innamorò di lei e promise a Cefeo che avrebbe ucciso il mostro, a patto che una volta salva gliela avesse data in moglie. Cefeo fece questo giuramento. Perseo affrontò e uccise il mostro e liberò Andromeda. Ma Fineo, il fratello di Cefeo che per primo aveva chiesto in moglie Andromeda, tramò contro di lui. Ma quando Perseo seppe del complotto, mostrò la testa della Gorgone a Fineo e ai suoi complici e li pietrificò all’istante. Una volta tornato a Serifos, scoprì che sua madre si era rifugiata presso gli altari degli dei per sottrarsi alla violenza di Polidette, e quando Polidette radunò i suoi compari, entrò nella reggia, mostrò loro la testa della Gorgone, voltandosi dall’altra parte: costoro la guardarono e furono pietrificati, ognuno nella postura che aveva in quel momento. Dopo aver avere ristabilito Dictis sul trono di Serifos restituì a Hermes i sandali, la kíbisis e l’elmo e diede a Atena la testa della Gorgone. Hermes a sua volta li restituì alle Ninfe e Atena pose la testa della Gorgone al centro del suo scudo. Alcuni affermano che Medusa venne decapitata a causa di Atena e dicono che la Gorgone volle gareggiare con lei anche per la bellezza. Perseo, con Danae e Andromeda, si affrettò verso Argo per vedere Acrisio. Costui, quando venne a saperlo, spaventato dall’oracolo, abbandonò Argo e riparo nella regione dei Pelasgi. Teutamis, re di Larissa, istituì gare atletiche in onore del padre defunto e venne anche Perseo, intenzionato a gareggiare, ma nella gara del péntathlon lanciò il disco e colpi Acrisio al piede uccidendolo all’istante. Comprese che si era compiuto il vaticinio e seppellì Acrisio fuori dalla città. Poiché però si vergognava di fare ritorno a Argo per ricevere l’eredità di colui che era morto per causa sua, andò a Tirinto, presso Megapente, figlio di Preto, e fece uno scambio con lui consegnandogli il trono di Argo. In questo modo Megapente fu re di Argo e Perseo di Tirinto e fortificò le città di Midea e Micene…

Una interpretazione

 L’invisibilità conferita dall’elmo della divinità infera Hades allude sia a una dimestichezza con ciò che è infero, e dunque inconscio, che a una destrutturazione della materialità egoica, essendo il corpo ciò che segna il confine dell’individuum; il contenitore magico, la borsa, simboleggia una psiche che si muove ben oltre i limiti consueti dell’Io. Ma lo strumento fondamentale per l’uccisione-trasformazione della Medusa – immagine archetipa della paura – da fonte di paralisi psichica (la pietrificazione attraverso lo sguardo) in alleato (grazie a essa Perseo sconfigge i suoi nemici, e così Atena) è rappresentato dallo specchio: guardando Medusa riflessa nello scudo e non direttamente negli occhi, Perseo può eluderne lo sguardo che pietrifica-uccide e tagliarle a testa. È fondamentale estrarre dalla Sapienza mitologica il suo insegnamento essenziale: la Gorgone può essere uccisa guardandola negli occhi, ma mediatamente, attraverso il confronto con la sua immagine riflessa. È gesto che implica un distacco dalla immediatezza della sensazione-impressione legata all’oggetto esterno: vi si intravede l’omerico Apollo ekebólos, ekaérgos (che agisce e colpisce da lontano) il Dio dell’azione mentale, mediata sia nella forma del lógos che in quella della creazione artistica (si pensi al Nietzsche di La nascita della tragedia). Il mito invita a guardare in faccia la Gorgone, ma attraverso lo specchio della mente. Ma che cosa simboleggia lo specchio se non una posizione della mente nei confronti dell’oggetto sensoriale o mentale che suscita la paura? E la funzione specchiante della mente è sostanzialmente di due tipi: riflessiva e contemplativa. Nell’ambito della riflessione, limitatamente al campo in cui ci stiamo muovendo in relazione al mito di Perseo, rientrano la filosofia, la psicoanalisi, l’arte che hanno la caratteristica di istituire una mediazione, uno scarto tra la pulsione procurata dall’oggetto, in questo caso perturbante, e la reazione allo stimolo che proviene da esso: rispettivamente, pensare, interpretare, creare, nvece che gridare o restare paralizzati dal terrore o disperarsi. Questi sono i modi riflessivi per integrare, attraversare la paura senza lasciarsi devastare dalla sua immediatezza. Fermo restando che anche l’urlo, o il tremore, o il silenzio agghiacciato sono risposte significativa a essa nel segno, per dirla con il Hillman, di Pan. La contemplazione, che nella sua forma più raffinata coincide con la meditazione di presenza, consiste in un guardare non pensante, non interpretativo, non creativo, un guardare interiore che nulla aggiunge all’oggetto sensoriale o mentale, ma semplicemente lo guarda negli occhi finchè esso persiste, bello o orrido che sia, e poi lo lascia andare perché tutto è impermanente. Lo scontimento più devastante, l’orrore più atroce, l’incubo più inquietante, ma anche il grido, il tremito, il silenzio agghiacciato del terrore, trovano duplice accoglienza nello specchio della mente: riflessiva e meditativa. Nella prima la paura si rivela origine della filosofia che da essa, in gran misura, nasce, e oggetto tra i fondamentali della psicoanalisi e trova espressione immaginifica e creativa nell’arte (dalla scultura alla pittura greca e di ogni civiltà antica dedicata alle divinità ctonie e ai demoni, fino a Munch, Poe, Lovecraft, al cinema, alla letteratura noir e così via). Nella seconda è una tra le tante impressioni sensoriali e mentali intorno alle quali il meditante crea uno spazio interiore.

(Guardare negli occhi la Gorgone. Piccolo vademecum per attraversare le paure, Angelo Tonelli, Agora&Co, 2016)

“C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze. Non so come andasse, ma il fatto che gli è che un bel giorno quel pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname (…). Appena ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza voce: – Questo legno è capitato a tempo: voglio servirmene per fare una gamba di tavolino”

(Incipit de Le avventure di Pinocchio, Carlo Collodi, ed. La Biblioteca Ideale Tascabile 1995)

“Dorothy: Se tu fossi il re, ne sono sicura, di niente e nessuno avresti paura.

Il leone: Perdincibacco, lo giuro! Di niente e di nessuno!

Uomo di latta: Neanche di un rinoceronte?

 Il leone: Impossibilonte!

Dorothy: Neanche dei coccodrilli?

Il leone: No, li trasformerei tutti in tanti puntaspilli.

Dorothy: E se fosse un elefante?

Il leone: Di bistecche ne farei tante.

Spaventapasseri: E se fosse un lupo mannaro?

Il leone: Di schiaffi e di pugni non sarei avaro!

 Dorothy, Spaventapasseri e Uomo di latta: E come?

Il leone: Come? Col coraggio! Che cos’è che di un misero fa un re? Il coraggio! Quale portento fa una bandiera sventolare al vento? Il coraggio! Chi rende ardita l’umile mosca nella foschia fosca nella notte losca… e fa sì che un moscerino la paura mai conosca? Il coraggio! Perché l’esploratore non teme l’avventura? Perché ha coraggio! Perché quando è in pericolo non prova mai paura? Perché ha coraggio! Perché Riccardo Cuor di Leone metteva i suoi nemici in apprensione? Che cosa aveva lui che io non ho?

Dorothy, Spaventapasseri e Uomo di latta: Il coraggio!

Il leone: Questo vi volevo sentir dire.

 (Il mago di Oz, L. Frank Baum, ed. Rusconi Libri 1995)

“Ciò che è vero per i mali di questo mondo è vero anche per la peste: può servire a nobilitare qualcuno”

 (La peste, Albert Camus, ed. Bompiani 2017)

“Folle Penteo, che nel nome porti lo strazio, tu che osasti sfidare il dio dell’ebbrezza e della sapienza, Dioniso, che diffonde misteri tra gli uomini, misteri di estasi, misteri che vanno oltre l’umano. Folle stupido Penteo, uomo del potere, che nel nome porti lo strazio, tu che non vedesti nello straniero il dio e ora dovrai cadere nella sua rete che ride, ridicolmente ottenebrato dai tuoi pensieri, quando avresti dovuto credere, credere e contemplare. Folle, troppo raziocinante Penteo, uomo di un sapere limitato, pagherai con la tua testa la tua tracotanza e sperimenterai nella dissoluzione della morte l’estasi che avresti potuto vivere nella gioia. Cieco non vedesti nello straniero il dio e ora egli si è liberato e ti trascinerà nell’inganno che libera e farà di te un iniziato ai suoi misteri a prezzo della tua vita. Eccolo, lo straniero che è il dio e ti convoca)

(Angelo Tonelli per lo spettacolo “Baccanti”)

 “Fu tanto raro e universale, che dalla natura per suo miracolo esser produtto dire si puote: la quale non solo della bellezza del corpo, che molto bene gli concedette, volse dotarlo, ma di molte rare virtù volse anchora farlo maestro. Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira […] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d’acque, et altri ghiribizzi, né mai co l’animo suo si quietava, ma sempre con l’ingegno fabricava cose nuove”

(Leonardo secondo Anonimo Gaddiano, 1542, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

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Tags: Angelo Tonelli Arte IN EVIDENZA Maschere Teatro greco
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Se non diversamente specificato, tutti i Dati richiesti da questo sito web sono obbligatori. Se l’Utente rifiuta di comunicarli, potrebbe essere impossibile per questo sito web fornire il Servizio. Nei casi in cui questo sito web indichi alcuni Dati come facoltativi, gli Utenti sono liberi di astenersi dal comunicare tali Dati, senza che ciò abbia alcuna conseguenza sulla disponibilità del Servizio o sulla sua operatività.


Gli Utenti che dovessero avere dubbi su quali Dati siano obbligatori, sono incoraggiati a contattare il Titolare.


L’eventuale utilizzo di Cookie – o di altri strumenti di tracciamento – da parte di questo sito web o dei titolari dei servizi terzi utilizzati da questo sito web, ove non diversamente precisato, ha la finalità di fornire il Servizio richiesto dall’Utente, oltre alle ulteriori finalità descritte nel presente documento e nella Cookie Policy, se disponibile.


L’Utente si assume la responsabilità dei Dati Personali di terzi ottenuti, pubblicati o condivisi mediante questo sito web e garantisce di avere il diritto di comunicarli o diffonderli, liberando il Titolare da qualsiasi responsabilità verso terzi.


Modalità e luogo del trattamento dei Dati raccolti


Modalità di trattamento


Il Titolare adotta le opportune misure di sicurezza volte ad impedire l’accesso, la divulgazione, la modifica o la distruzione non autorizzate dei Dati Personali.


Il trattamento viene effettuato mediante strumenti informatici e/o telematici, con modalità organizzative e con logiche strettamente correlate alle finalità indicate. Oltre al Titolare, in alcuni casi, potrebbero avere accesso ai Dati altri soggetti coinvolti nell’organizzazione di questo sito web (personale amministrativo, commerciale, marketing, legali, amministratori di sistema) ovvero soggetti esterni (come fornitori di servizi tecnici terzi, corrieri postali, hosting provider, società informatiche, agenzie di comunicazione) nominati anche, se necessario, Responsabili del Trattamento da parte del Titolare. L’elenco aggiornato dei Responsabili potrà sempre essere richiesto al Titolare del Trattamento.


Base giuridica del trattamento


Il Titolare tratta Dati Personali relativi all’Utente in caso sussista una delle seguenti condizioni:


L’Utente ha prestato il consenso per una o più finalità specifiche; Nota: in alcuni ordinamenti il Titolare può essere autorizzato a trattare Dati Personali senza che debba sussistere il consenso dell’Utente o un’altra delle basi giuridiche specificate di seguito, fino a quando l’Utente non si opponga (“opt-out”) a tale trattamento. Ciò non è tuttavia applicabile qualora il trattamento di Dati Personali sia regolato dalla legislazione europea in materia di protezione dei Dati Personali;


il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto con l’Utente e/o all’esecuzione di misure precontrattuali;


il trattamento è necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il Titolare;


il trattamento è necessario per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o per l’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare;


il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del Titolare o di terzi.


E’ comunque sempre possibile richiedere al Titolare di chiarire la concreta base giuridica di ciascun trattamento ed in particolare di specificare se il trattamento sia basato sulla legge, previsto da un contratto o necessario per concludere un contratto.


Luogo


I Dati sono trattati presso le sedi operative del Titolare ed in ogni altro luogo in cui le parti coinvolte nel trattamento siano localizzate. Per ulteriori informazioni, contatta il Titolare.


I Dati Personali dell’Utente potrebbero essere trasferiti in un paese diverso da quello in cui l’Utente si trova. Per ottenere ulteriori informazioni sul luogo del trattamento l’Utente può fare riferimento alla sezione relativa ai dettagli sul trattamento dei Dati Personali.


L’Utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alla base giuridica del trasferimento di Dati al di fuori dell’Unione Europea o ad un’organizzazione internazionale di diritto internazionale pubblico o costituita da due o più paesi, come ad esempio l’ONU, nonché in merito alle misure di sicurezza adottate dal Titolare per proteggere i Dati.


Qualora abbia luogo uno dei trasferimenti appena descritti, l’Utente può fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento o chiedere informazioni al Titolare contattandolo agli estremi riportati in apertura.


Periodo di conservazione


I Dati sono trattati e conservati per il tempo richiesto dalle finalità per le quali sono stati raccolti.


Pertanto:


I Dati Personali raccolti per scopi collegati all’esecuzione di un contratto tra il Titolare e l’Utente saranno trattenuti sino a quando sia completata l’esecuzione di tale contratto.


I Dati Personali raccolti per finalità riconducibili all’interesse legittimo del Titolare saranno trattenuti sino al soddisfacimento di tale interesse. L’Utente può ottenere ulteriori informazioni in merito all’interesse legittimo perseguito dal Titolare nelle relative sezioni di questo documento o contattando il Titolare.


Quando il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, il Titolare può conservare i Dati Personali più a lungo sino a quando detto consenso non venga revocato. Inoltre il Titolare potrebbe essere obbligato a conservare i Dati Personali per un periodo più lungo in ottemperanza ad un obbligo di legge o per ordine di un’autorità.


Al termine del periodo di conservazioni i Dati Personali saranno cancellati. Pertanto, allo spirare di tale termine il diritto di accesso, cancellazione, rettificazione ed il diritto alla portabilità dei Dati non potranno più essere esercitati.


Finalità del Trattamento dei Dati raccolti


I Dati dell’Utente sono raccolti per consentire al Titolare di fornire i propri Servizi, così come per le seguenti finalità: Statistica e Contattare l’Utente.


Per ottenere ulteriori informazioni dettagliate sulle finalità del trattamento e sui Dati Personali concretamente rilevanti per ciascuna finalità, l’Utente può fare riferimento alle relative sezioni di questo documento.


Dettagli sul trattamento dei Dati Personali


I Dati Personali sono raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi:


Contattare l’Utente


Statistica


Diritti dell’Utente


Gli Utenti possono esercitare determinati diritti con riferimento ai Dati trattati dal Titolare.


In particolare, l’Utente ha il diritto di:


Revocare il consenso in ogni momento. L’Utente può revocare il consenso al trattamento dei propri Dati Personali precedentemente espresso.


opporsi al trattamento dei propri Dati. L’Utente può opporsi al trattamento dei propri Dati quando esso avviene su una base giuridica diversa dal consenso. Ulteriori dettagli sul diritto di opposizione sono indicati nella sezione sottostante.


accedere ai propri Dati. L’Utente ha diritto ad ottenere informazioni sui Dati trattati dal Titolare, su determinati aspetti del trattamento ed a ricevere una copia dei Dati trattati.


verificare e chiedere la rettificazione. L’Utente può verificare la correttezza dei propri Dati e richiederne l’aggiornamento o la correzione.


ottenere la limitazione del trattamento. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la limitazione del trattamento dei propri Dati. In tal caso il Titolare non tratterà i Dati per alcun altro scopo se non la loro conservazione.


ottenere la cancellazione o rimozione dei propri Dati Personali. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la cancellazione dei propri Dati da parte del Titolare.


ricevere i propri Dati o farli trasferire ad altro titolare. L’Utente ha diritto di ricevere i propri Dati in formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico e, ove tecnicamente fattibile, di ottenerne il trasferimento senza ostacoli ad un altro titolare. Questa disposizione è applicabile quando i Dati sono trattati con strumenti automatizzati ed il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, su un contratto di cui l’Utente è parte o su misure contrattuali ad esso connesse.


proporre reclamo. L’Utente può proporre un reclamo all’autorità di controllo della protezione dei dati personali competente o agire in sede giudiziale.


Dettagli sul diritto di opposizione


Quando i Dati Personali sono trattati nell’interesse pubblico, nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare oppure per perseguire un interesse legittimo del Titolare, gli Utenti hanno diritto ad opporsi al trattamento per motivi connessi alla loro situazione particolare.


Si fa presente agli Utenti che, ove i loro Dati fossero trattati con finalità di marketing diretto, possono opporsi al trattamento senza fornire alcuna motivazione. Per scoprire se il Titolare tratti dati con finalità di marketing diretto gli Utenti possono fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento.


Come esercitare i diritti


Per esercitare i diritti dell’Utente, gli Utenti possono indirizzare una richiesta agli estremi di contatto del Titolare indicati in questo documento. Le richieste sono depositate a titolo gratuito e evase dal Titolare nel più breve tempo possibile, in ogni caso entro un mese.


Ulteriori informazioni sul trattamento


Difesa in giudizio


I Dati Personali dell’Utente possono essere utilizzati da parte del Titolare in giudizio o nelle fasi preparatorie alla sua eventuale instaurazione per la difesa da abusi nell’utilizzo di questo sito web o dei Servizi connessi da parte dell’Utente.


L’Utente dichiara di essere consapevole che il Titolare potrebbe essere obbligato a rivelare i Dati per ordine delle autorità pubbliche.


Informative specifiche


Su richiesta dell’Utente, in aggiunta alle informazioni contenute in questa privacy policy, questo sito web potrebbe fornire all’Utente delle informative aggiuntive e contestuali riguardanti Servizi specifici, o la raccolta ed il trattamento di Dati Personali.


Log di sistema e manutenzione


Per necessità legate al funzionamento ed alla manutenzione, questo sito web e gli eventuali servizi terzi da essa utilizzati potrebbero raccogliere log di sistema, ossia file che registrano le interazioni e che possono contenere anche Dati Personali, quali l’indirizzo IP Utente.


Informazioni non contenute in questa policy


Ulteriori informazioni in relazione al trattamento dei Dati Personali potranno essere richieste in qualsiasi momento al Titolare del Trattamento utilizzando gli estremi di contatto.


Risposta alle richieste „Do Not Track”


questo sito web non supporta le richieste “Do Not Track”.


Per scoprire se gli eventuali servizi di terze parti utilizzati le supportino, l’Utente è invitato a consultare le rispettive privacy policy.


Modifiche a questa privacy policy


Il Titolare del Trattamento si riserva il diritto di apportare modifiche alla presente privacy policy in qualunque momento dandone informazione agli Utenti su questa pagina e, se possibile, su questo sito web nonché, qualora tecnicamente e legalmente fattibile, inviando una notifica agli Utenti attraverso uno degli estremi di contatto di cui è in possesso il Titolare . Si prega dunque di consultare regolarmente questa pagina, facendo riferimento alla data di ultima modifica indicata in fondo.


Qualora le modifiche interessino trattamenti la cui base giuridica è il consenso, il Titolare provvederà a raccogliere nuovamente il consenso dell’Utente, se necessario.


Definizioni e riferimenti legali


Dati Personali (o Dati)


Costituisce dato personale qualunque informazione che, direttamente o indirettamente, anche in collegamento con qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale, renda identificata o identificabile una persona fisica.


Dati di Utilizzo


Sono le informazioni raccolte automaticamente attraverso questo sito web (anche da applicazioni di parti terze integrate in questo sito web), tra cui: gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dall’Utente che si connette con questo sito web, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nell’inoltrare la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta dal server (buon fine, errore, ecc.) il paese di provenienza, le caratteristiche del browser e del sistema operativo utilizzati dal visitatore, le varie connotazioni temporali della visita (ad esempio il tempo di permanenza su ciascuna pagina) e i dettagli relativi all’itinerario seguito all’interno dell’Applicazione, con particolare riferimento alla sequenza delle pagine consultate, ai parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’Utente.


Utente


L’individuo che utilizza questo sito web che, salvo ove diversamente specificato, coincide con l’Interessato.


Interessato


La persona fisica cui si riferiscono i Dati Personali.


Responsabile del Trattamento (o Responsabile)


La persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente che tratta dati personali per conto del Titolare, secondo quanto esposto nella presente privacy policy.


Titolare del Trattamento (o Titolare)


La persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali e gli strumenti adottati, ivi comprese le misure di sicurezza relative al funzionamento ed alla fruizione di questo sito web. Il Titolare del Trattamento, salvo quanto diversamente specificato, è il titolare di questo sito web.


Questo sito web


Lo strumento hardware o software mediante il quale sono raccolti e trattati i Dati Personali degli Utenti.


Servizio


Il Servizio fornito da questo sito web così come definito nei relativi termini (se presenti) su questo sito/applicazione.


Unione Europea (o UE)


Salvo ove diversamente specificato, ogni riferimento all’Unione Europea contenuto in questo documento si intende esteso a tutti gli attuali stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.


Cookie


Piccola porzione di dati conservata all’interno del dispositivo dell’Utente.


Riferimenti legali


La presente informativa privacy è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli art. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679.


Questa informativa privacy riguarda esclusivamente questo sito web.

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