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 Su Nostradamus e le sue profezie – Luigi Angelino
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Su Nostradamus e le sue profezie – Luigi Angelino

07/10/2022 0 Comment

Nostradamus è considerato uno dei più grandi veggenti della storia e le “quartine” in cui è suddiviso il suo libro, “Profezie”, fanno sorridere i più scettici, mettono in allarme i più creduloni, mentre suscitano riflessioni negli analisti più obiettivi, per la straordinaria corrispondenza di alcuni passi ad eventi poi effettivamente verificatisi, a fronte, però, di altri passi dal contenuto estremamente ambiguo e generico. Ma cerchiamo, prima di tutto, di fare chiarezza sul personaggio, conosciuto con la sua sintetica denominazione dal suono latino. Nostradamus, in realtà, è lo pseudonimo di Michel du Nostredame, scritto alcune volte Notre Dame in lingua francese o Miquel de Nostradama in occitano, nato in Provenza nel 1503 in seno ad una famiglia di discendenza ebraica. Infatti, il nome originario di suo padre era Guy de Gassonet, cambiato in Pierre de Nostredame, in occasione della sua conversione al Cristianesimo, nella declinazione Cattolica (1).  Da alcune testimonianze, risulterebbe che il suo nome sia stato imposto da Pierre de Foix, che in quel tempo rivestiva il prestigioso e potente incarico di arcivescovo di Arles (2). Dell’infanzia di Michel si hanno ben poche notizie, mentre si sa che, all’età di quindici anni, fu ammesso a frequentare l’università di Avignone (3) per conseguire il “baccalaureato”, termine che allora indicava un generico percorso universitario, mentre attualmente è utilizzato in  ambito accademico pontificio.

Dopo circa un anno di studi, Michel fu costretto a lasciare la sede universitaria, a causa di una terribile epidemia di peste, che aveva determinato la chiusura dell’istituto e la conseguente interruzione dei corsi. A seguito del tragico evento, secondo la tradizione, Nostradamus vagò per circa otto anni alla ricerca di erbe che possedessero proprietà adatte per combattere e vincere il devastante morbo. Negli anni successivi, forte di una certa esperienza sul campo, lavorò come speziale e nel 1529 fu ammesso alla facoltà di medicina dell’Università di Montpellier. Tuttavia, poco tempo dopo, ne fu espulso, in quanto i Responsabili dell’istituto vennero a conoscenza del suo passato di speziale, pratica che era severamente vietata agli aspiranti medici di quel tempo. Tra l’altro, si segnala che il provvedimento di espulsione di Michel de Nostredame è ancora conservato presso la biblioteca dell’università di Montpellier. L’indomito studente, però, non si arrese e, al terzo tentativo di iscrizione, forse con l’aiuto di qualche alto prelato, riuscì ad ottenere la “toga rossa”(4), conseguendo successivamente il titolo di “dottore”. Con il nuovo titolo in tasca ed una rinnovata fiducia nelle proprie capacità, Michel riprese a viaggiare attraverso le grandi città del sud della Francia come Avignone, Bordeaux e Tolosa, diventando ben presto famoso per aver inventato una presunta “pillola”, capace di contrastare la peste che, a ondate, continuava a flagellare l’Europa. Per la grande fama acquisita, nel 1531 fu invitato da Giulio Cesare Scaligero, uno dei più eminenti esponenti della cultura rinascimentale, nella fiorente città occitana di Agen. Qui Michel sposò una donna, identificata nella maggior parte delle biografie in una certa Henriette d’Encausse, dalla quale ebbe due figli. Nel 1537 un fatto drammatico devastò l’esistenza di Michel: egli perse sia la moglie che i figli contagiati dalla peste. Dopo la tragedia familiare e l’evidente fallimento delle sue cure, nonostante la fama acquisita, Michel continuò a viaggiare per la Francia e l’Italia, fermandosi nel 1547 a Salon, dove sposò una ricca vedova, Anne Ponsarde, che gli diede altri tre figli.

I racconti tradizionali sulla sua vita vogliono che proprio in quel periodo Nostradamus cominciò ad allontanarsi dalla medicina per avvicinarsi alle pratiche occulte, elaborando alcuni almanacchi contenenti più di 6000 profezie. Questi almanacchi ebbero una certa fortuna, motivo per cui i nobili del tempo iniziarono a rivolgersi a lui per ottenere amuleti e per farsi tracciare i propri oroscopi (5). Risale al periodo successivo, secondo la maggior parte delle ricostruzioni, il presunto soggiorno di Nostradamus a Torino, come farebbe pensare una lapide collocata sulla cascina “Domus  Morozzo”, presso Villa Vittoria di Via Lessona in borgata Parella demolita, comunque, negli anni Sessanta del secolo scorso. Ne parla un articolo un po’ datato di Corrado Pagliani, pubblicato nel 1934 (6). La lapide in questione, incisa in occitano, riportava la seguente scritta: “1556 Notre Damus le paradis lenfer le purgatore ie ma pelle la victoire qui mhonore avrala gloire qui meprise ovra la ruine hntiere”, traducibile così in italiano: “1556, Nostradamus alloggiò qui dov’è il paradiso, l’inferno e il purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi si oppone la rovina completa”. Nella realtà non ci sono prove certe del passaggio di Nostradamus a Torino, anche se questa lapide ha contribuito al consolidamento della fama della città piemontese come uno dei principali centri dell’esoterismo mondiale.

Intorno al 1550, Michel iniziò ad occuparsi della composizione delle “centuries”, le quartine scritte in lingua francese, per le quali sarebbe diventato famoso. Le centurie effettivamente pubblicate furono 942, ma il suo progetto originario era forse molto più ambizioso. A Nostradamus non sfuggivano i motivi per i quali i suoi scritti potevano provocare reazioni contrarie e, soprattutto, l’opposizione della Chiesa di Roma, che allora si avvaleva del tremendo braccio armato dell’Inquisizione. Per questo, pensò di mascherare i suoi versi adoperando giochi di parole e termini in diverse lingue inseriti nelle medesime frasi, come il provenzale, il francese, il greco, il latino, l’italiano, l’ebraico e, perfino, l’arabo (7). Quando le quartine furono raccolte e pubblicate nel volume “Propheties”, le reazioni del pubblico furono le più varie e disparate. Alcuni fanatici vollero credere che Michel fosse una creatura diabolica, mandata da Satana per capovolgere i valori della società, mentre i più scettici avanzarono la plausibile ipotesi che si trattasse di un impostore che non era riuscito nemmeno a salvare la propria famiglia dalla peste, altri ancora pensarono che le sue profezie potessero contenere ispirazioni didascaliche e spirituali. Come già accennato in precedenza, numerosi furono i nobili che si rivolsero a Nostradamus, per ricevere consigli, previsioni ed oroscopi, tra cui Caterina dè Medici, la consorte di Enrico II, di Francia, che lo invitò a corte e lo nominò perfino consigliere e medico della dinastia reale dei Valois (8). Nonostante le controverse tematiche dei suoi scritti, Nostradamus mantenne ottimi rapporti con la Chiesa Cattolica, non ricevendo particolare attenzione da parte della vigile e tentacolare Inquisizione. La sua brevissima prigionia fu dovuta al fatto che uno dei suoi almanacchi era stato pubblicato senza l’autorizzazione del vescovo, violando in questo modo un decreto reale. Può darsi che l’applicazione di tale disposizione fosse servita alla Chiesa per lanciargli un chiaro monito a non esagerare, proponendo visioni mistiche contrarie all’ortodossia tradizionale. Nel 1566 Michel morì per idropisia, dopo anni di sofferenza oppresso dalla gotta.

Michel de Notre-Dame, dunque, è passato alla storia per le sue molteplici e diversificate “profezie” e, soprattutto, per il grande alone di mistero che le circondano, dividendo gli appassionati in due categorie principali: da un lato, quelli che hanno ritenuto le sue profezie frutto di una sorta di “veggenza a posteriori”, cioè applicabili ad una vasta gamma di avvenimenti, per la loro marcata genericità, dall’altro quelli che hanno affermato la sorprendente somiglianza ad eventi della storia anche recente. Hanno destato molto interesse alcune caratteristiche peculiari delle “centurie” del profeta francese, come l’utilizzo di un linguaggio composito e molto enigmatico, nonché le allusioni velate od implicite a fatti di biblica memoria, prestandosi a diversi livelli di comprensione testuale. Alcune curiosità specifiche delle sue abitudini hanno contribuito a idealizzarne la figura, rendendola mitica ed isolandola dal contesto socio-culturale di appartenenza. Si narra, ad esempio, che Nostradamus scrivesse solo con una penna di cigno e che le sue veggenze fossero operative, soltanto tra la mezzanotte e le quattro del mattino, l’orario del giorno collegato alle tenebre ed agli inferi. In un’immagine, sicuramente di matrice fantastica e poetica, ma emblematica ed evocativa, Michel avrebbe “visto il futuro” solo con visioni abbaglianti, “come riflesse in uno specchio ardente”, di cui non si sforzava neanche di comprendere il significato, limitandosi a tradurre quelle scene in parole nelle sue raccolte (9). A questo punto, è lecito chiedersi se sia utile od opportuno cercare di spiegare il fenomeno della veggenza, utilizzando un metodo scientifico o pseudo tale, oppure se sia meglio lasciarsi trascinare dalla fantasia spirituale. Non si può negare che, nel corso del tempo, vi sia stato uno sfruttamento propagandistico ed una rivisitazione quasi di comodo di alcune quartine, a cui è stato attribuito un significato prettamente soggettivo e privo di fondamenti razionali.

Le teorie, forse più interessanti e lungimiranti, considerano il libro delle “Profezie” di Nostradamus, come un “libro cifrato”, privo di esilaranti “formule magiche”, ma predisposto dall’autore con l’intento di nascondere i reali significati dietro paradigmi logici preconfezionati.  Negli ultimi secoli, a tale riguardo, si sono alternati plurimi metodi di catalogazione e di interpretazione che tendevano a privilegiare gli aspetti occultisti e magici dell’ “astrologo-veggente” Nostradamus, mentre altri metodi cercavano di dare un significato sistematico e logico alla applicazioni inventate dal “dottore” Michel.  Il primo approccio interpretativo di rilievo fu avanzato da Jean-Aimè de Chavigy (10), che pubblicò i “Commentaires” alle centurie, sottolineando la struttura ermetica e simbolica di numerosi passi. Lo stesso de Chavigny nel 1603 pubblicò “Les Pleiades”(11), per confermare ed esaltare gli eccezionali portenti dei presagi di Nostradamus. Di seguito, nel 1710, Jean Le Roux, adoperò un metodo di interpretazione “grammaticale” per comprendere il testo di Michel, sostenendo che ogni particolare, compresa la più insignificante punteggiatura, celasse una sorta di codice, che doveva rimanere invariato, altrimenti si rischiava di compromettere il genuino senso di ciascuna profezia. Di carattere più tassonomico fu, invece, l’opera perfezionata nel 1867 da Anatole Le Pellittier (12), che cercò di elaborare un catalogo razionale e logico del materiale prodotto da Nostradamus, fornendo un quadro complessivo più adeguato per procedere ad una congruente lettura delle enigmatiche quartine. Si arriva, poi, al suggestivo e complesso lavoro di Pierre Vincente Piobb, dal titolo “Le secret de Nostradamus e des celebres prophetes des XVI siecle”(13), secondo il quale le quartine sarebbero state redatte originariamente in lingua latina e, di conseguenza, per ottenere un significato rivelatore delle stesse, sarebbe necessario procedere a riconvertire i contenuti testuali nel nobile idioma di Cicerone. Tale sistema, pur presentando alcuni spunti senza dubbio affascinanti, non ha, comunque, ricevuto un apprezzamento univoco da parte dei critici. A mio avviso, l’analisi esegetica forse più seria ed originale è stata quella sintetizzata da Roger Frontenac, ex ufficiale francese, addetto ai servizi Cifra che, nel 1950, ha pubblicato “Le clef secrete de Nostradamus”(14). Seguendo  i punti fondamentali della sua ricerca, le discusse quartine devono essere considerate come separate da intervalli regolari di tempo, con precisi riferimenti a determinate date e ad elementi di natura astronomica.  Partendo da questo assioma, Frontenac intuisce alcune chiavi numeriche legate al significato esoterico della Cabala, tra cui la possibilità dell’esistenza di un’ulteriore chiave crittografica, di non facile evidenza ed ancora da scoprire. Negli anni Settanta del secolo scorso, fu la volta di Pichon, che elaborò una vera e propria griglia sinottica e ben due chiavi di lettura crittografica, coniugando le ipotesi crono-astronomiche di Piobb con quelle crittologiche di Frontenac. La griglia di Pichon ha avuto il merito di presentare una ricostruzione delle centurie, basata su una precisa successione di date, in relazione ad una sequenza di numerazione alfabetica, seguendo, per la verità, criteri epistemologici non del tutto chiari. Gli altri successivi importanti analisti delle profezie di Nostradamus, come Guerin, Boscolo ed Ionescu, non hanno apportato novità esegetiche significative, limitandosi a personalizzare le soluzioni già prospettate dai precedenti autori.

Dalla sintetica descrizione che precede, si è portati ad affermare con una certa disinvoltura come il mistero delle profezie di Nostradamus sia ancora tuttora irrisolto, anche nelle sue questioni principali. A ben guardare, la problematica fondamentale non verte tanto sugli eventi delineati nelle “quartine”, ma sulla stessa possibilità di Michel di poter prevedere il futuro, se cioè la capacità di precognizione sia ammissibile, o debba essere considerata soltanto una mera speculazione fantasiosa.

Nonostante non vi siano elementi scientifici incontrovertibili che confermino questa possibilità, la parapsicologia (15), così come è stata sviluppata negli ultimi decenni, si è progressivamente basata su principi che sembrano possano dare forza alla teoria della precognizione. Potrebbe aver ragione John Zollner(16), quando afferma che il nostro mondo fisico a tre dimensioni è in realtà soltanto una rappresentazione parziale di un  universo a quattro dimensioni, accessibile solo in condizioni di coscienza particolari come, ad esempio, lo stato di veggenza o il sonno. Si tratta di una possibilità, tra l’altro, che era ben nota alla sapienza antica, come testimonia la diffusione nell’intero bacino mediterraneo dei vaticini oracolari, con ispirazione mistico-religiosa.

Vediamo, a questo punto, nel concreto, alcune fra le più famose e discusse centurie elaborate da Nostradamus. Prima di tutto, è quasi d’obbligo far riferimento alla profezia che rese Michel celebre nella sua stessa epoca che, per facilità di comprensione, riportiamo di seguito in italiano: “il leone giovane il vecchio vincerà. Il campo bellico, per dolore singolare. In gabbia d’oro gli occhi gli salteranno. Delle forze in combattimento una rimarrà, l’altra morrà di morte crudele”. Quattro anni dopo la composizione di questa quartina, il re di Francia, Enrico II, da considerare il “leone vecchio”, morirà tra lancinanti dolori colpito da una scheggia nell’occhio, penetrata attraverso il suo casco d’oro, per mano del leone giovane, il conte di Montgomery (17), durante un torneo peraltro amichevole. Si racconta che il re, sul letto di morte, avesse maledetto il lungimirante profeta, quando comprese il senso della sua visione. Dal punto di vista grammaticale, notiamo che nella quartina citata vi sono anche proposizioni “senza senso compiuto”, cioè prive della voce verbale coniugata nei modi espliciti, come del resto capita di frequente nei testi di Nostradamus. Passiamo alla quartina attribuita al periodo della “Rivoluzione francese”, che sembra quasi una testimonianza diretta di quella svolta storica epocale: “entreranno nella Tullerias dove cinquecento incoroneranno con un mitra. Sarà tradito per uno con titolo di nobiltà, di cognome Narbone e per un’altra chiamata Saulce che avrà odio per i barili”. E, infatti, il 20 luglio 1792, nel palazzo della Tullerias (18), 500 Marsigliesi obbligarono il re Luigi XVI ad indossare il berretto rigido (mitra), simbolo della rivoluzione. Il conte di Narbone-Lara, ex ministro della guerra, aveva tradito il re, con la complicità di un’altra figura, abbastanza oscura (forse lo pseudonimo di un personaggio di spicco), conosciuta come Saulce.                                                      

Al grande condottiero Napoleone si addice la seguente quartina: “un imperatore nascerà vicino all’Italia. Da semplice soldato arriverà all’impero. Manterrà il controllo assoluto nella Chiesa. Per 14 anni mantiene il comando”. In questo passo, si riscontrano alcune coincidenze incredibili con l’opera napoleonica : egli nasce in Corsica (vicino all’Italia e di tradizione italiana). In più Napoleone mirò sempre ad un controllo diretto delle istituzioni ecclesiastiche, arrivando a far imprigionare il papa nel 1809 (19), allo scopo di ottenere l’annullamento del matrimonio con Giuseppina. Il suo dominio, con diverse fasi, durò dal 1799 al 1814, per un periodo di tempo leggermente superiore ai 14 anni.

E ancora, secondo alcuni, Nostradamus avrebbe previsto perfino l’ascesa al potere di Hitler: “la libertà non sarà recuperata. Un audace, nero, orgoglioso ed iniquo uomo l’occuperà. Quando il materiale del ponte sarà finito. La repubblica di Venezia sarà disturbata per Hister”. Hister, oltre a poter essere considerato come un ideogramma anagrammatico di Hitler, con lettere riadattate, è anche un nome molto antico del fiume Danubio (20). Inoltre, il termine “hister” potrebbe anche riferirsi all’isteria che sovrastava e caratterizzava il comportamento del dittatore tedesco. Il riferimento alla Repubblica di Venezia può avere attinenza con il territorio italiano per primo occupato da Hitler che, all’epoca di Nostradamus, era sotto la giurisdizione politica ed amministrativa della Serenissima.

E le sorprese non finiscono qui: gli si attribuisce perfino l’attacco atomico su Hiroshima e Nagasaki: “nel sole nascente si vedrà un gran fumo. Nel circolo dell’esplosione regnerà la morte e si sentiranno le grida. Questa morte sarà per la guerra, per il fuoco e per fame. Come è noto, “Sol nascente” o “Sol levante” sono le denominazioni con cui di solito si indica il Giappone. Della storia più recente, Nostradamus non sembra trascurare nemmeno il traumatico evento dell’11 settembre 2001: “a 5 e 40 gradi il cielo brucerà. Fuoco si approssimerà alla grande città nuova. All’istante una grande fiammata si spegnerà e farà sprofondare. Quando si vorrà dei Normanni fare sofferenza”. Straordinaria è la coincidenza con la posizione in latitudine di New York, peraltro chiamata “la grande città nuova”. Altrettanto attinente è il riferimento ai Normanni, che era uno dei modi più comuni per indicare i popoli anglosassoni, al tempo di Michel, nonostante le peculiari differenziazioni etniche (21).

Ancora più impressionante è il riferimento plausibile agli attentati di Parigi del 2015: “la grande guerra inizierà in Francia. E poi tutta l’Europa sarà colpita. Lunga e terribile essa sarà per tutti. Poi finalmente verrà la pace, ma in pochi ne potranno godere”. Per la verità il legame con gli attentati terroristici sembra abbastanza forzato, qui Nostradamus potrebbe riferirsi ad un’ipotetica terza guerra mondiale, sempreché essa non si consideri potenzialmente proprio originata da quei fatti, o quanto meno da quel determinato panorama storico-sociale. Negli scritti di Michel non può mancare Roma, la città eterna, tra le più celebrate del mondo: “Sarà invasa e finirà in un gigantesco maremoto. Oh vasta Roma, la tua rovina si avvicina. Il tuo male è prossimo. Sarai prigioniera per più di quattro volte. Piango per l’Italia”. Per alcuni interpreti, questi passi sibillini potrebbero indicare un futuro periodo di devastazione per l’intero continente europeo, di cui Roma sarebbe l’emblema più significativo, in considerazione della pax romana realizzata durante i fasti dell’impero (22). Per altri interpreti, invece, la quartina preannuncerebbe la futura rovina della Chiesa di Roma, da mettere in relazione con un’altra oscura quartina, dove il profeta lancerebbe un monito contro il “papa nero”: “gris et noir de la Compagnir yesu, onc ne fut si maling” (un papa grigio e nero uscito dalla Compagnia che non ce ne fu uno così malvagio) (23).

Gli esegeti più audaci credono che la quartina di Nostradamus si possa riferire a Josè Mario Bergoglio, diventato Francesco I, il papa numero 112, seguendo l’apocrifa profezia attribuita a Malachia. La tradizione popolare riporta che, dopo il motto malachiano “de gloria olivae”, attribuito a Benedetto XVI, ce ne sarebbe ancora un altro, non trascritto dai copisti, oppure volutamente cancellato: “caput nigrum” (testa nera o capo nero). L’interpretazione corretta potrebbe essere duplice: o riferirsi al colore della pelle, indicando, ad esempio, un pontefice di origine africana, oppure un “capo nero” con riferimento alle sue qualità di guida occulta e malvagia. Ora sappiamo con certezza come Francesco sia stato l’unico papa gesuita ad essere salito sul trono di Pietro nella storia della Chiesa Cattolica. Egli è anche il primo che comprenda in sé la carica di “papa nero”, come viene chiamato il generale dei Gesuiti, l’unico grado apicale tra i religiosi che dipende direttamente dal romano pontefice. Per queste ragioni, probabilmente, mai un gesuita era diventato papa, in quanto avrebbe assunto un potere eccezionale. L’ultimo papa, indicato da Malachia e da Nostradamus, potrebbe portare la Chiesa alla distruzione, non solo e non tanto in senso materiale, quanto fallendo nella sua presunta missione originaria. Ed alcun detrattori si spingono oltre, fino ad arrivare alle teorie complottiste del solito nuovo ordine mondiale, sostenendo la vicinanza della Compagnia di Gesù ad alcuni gruppi deviati, con cui avrebbe creato una stretta sinergia, diventando protagonista di importanti eventi degli ultimi 500 anni, da quando l’ordine fu fondato nel 1534 a Parigi da Ignazio di Loyola.

 Si tratta, ovviamente, di illazioni che non hanno alcuna prova certa. Secondo Samael Aun Weor (24), una delle massime autorità del secolo scorso in merito all’interpretazione delle profezie di Nostradamus, le previsioni di Michel concordano con quelle delle Sacre Scritture e di altri miti delle civiltà antiche riguardo allo scoppio di un conflitto finale che, per motivazioni storiche,  noi possiamo chiamare “terza guerra mondiale”. Si potrebbe trattare verosimilmente di un olocausto nucleare in grado di portare alla distruzione della civiltà umana per come oggi la conosciamo, determinando lo sterminio della maggioranza della popolazione del globo. Questo conflitto sarebbe anticipato da terribili carestie, terremoti, maremoti, cambiamenti climatici ed inversioni dell’asse terrestre, causati anche dall’avvicinarsi di un misterioso pianeta, come recita lo stesso Michel: “ Un astro a lungo tempo infossato nelle tenebre. Colore del ferro ossidato. Verrà ad oscurare la luna. Alla quale ferirà una piaga sanguinante”. Lo scenario descritto da Nostradamus riecheggia incredibilmente il contenuto del libro dell’Apocalisse di Giovanni di Patmos.

Note:

1 – Pierre-Emile Blairon, Nostradamus, L’età dell’Acquario edizioni, Torino 2017;

2 – Arles, città del sud della Francia, che conta circa 52.000 abitanti e può vantare un passato glorioso in età romana;

3 – Avignone continuava ad essere un vivace centro culturale religioso, dopo aver ospitato per alcuni decenni la corte papale;

4 – La “toga rossa”, nell’epoca tardo-medievale e rinascimentale, si attribuiva a chi conseguiva il titolo ad esercitare una professione di prestigio;

5 – James Randi, La maschera di Nostradamus, Edizioni Avverbi, Roma 2001;

6 – Corrado Pagliani, Di Nostradamus e di una sua poco nota iscrizione liminare torinese;

7 – Luigi Angelino, I Miti-Luci e ombre, Cavinato editore International, Brescia 2018;

8 – Il casato dei Valois-Angouleme è un ramo collaterale dei Valois-Orlenas che regnò in Francia dal 1515 al 1589, a seguito della morte di Luigi XII;

9 – Roger Frontenac, Le clef secret de Nostradamus, Edizioni Dennel, Paris 1950;

10 – Jean-Aimè de Chavigny (1524-1604) fu uno dei più importanti discepoli di Nostradamus;

11 – “Les Pleiades” è in realtà una raccolta di 7 libri;

12 – L’autore pubblicò l’opera dal titolo “Les oracles de Michel de Nostredame”;

13 – Il testo fu pubblicato nel 1927;

14 – nota nr. 9;

15 – Per parapsicologia si intende la disciplina che si propone di studiare, con metodi scientifici, soprattutto tre campi di fenomeni dall’aspetto anomalo: poteri psichici, interazione tra mente e materia, sopravvivenza alla morte fisica;

16 – Johann Zollner (1834-1892), astrofisico tedesco, che inventò quella che poi sarà chiamata “l’illusione di Zollner”, in cui le linee parallele appaiono diagonali;

17 – Gabriele I di Lorges, conte di Montgomery, signore di Ducey e condottiero francese (1530-1574);

18 – Era un palazzo che sorgeva sulla riva destra della Senna fino al 1871, poi distrutto da un incendio e di seguito demolito;

19 – Pio VII fu il papa imprigionato da Napoleone;

20 – Hister, genitivo histri, era il nome latino del fiume Danubio;

21 – I Normanni erano un popolo vichingo di origine danese e norvegese, che diede il nome alla Normandia, regione di nord-ovest della Francia. Col nome generico di “Normanni”, il popolo francese indicava tutti i popoli nordici, compresi gli anglo-sassoni;

22 – Philippe Warren, Le profezie di Nostradamus. Rivelazioni senza tempo, Gherardo Casini editore, Roma 2020;

23 – Luigi Angelino, La ricerca del divino, Edizioni CTL, Livorno 2021;

24 – Samael Aun Weor (1917-1977), pseudonimo di Victor Manuel Gomez Rodriguez, esoterista colombiano, che fondò diverse organizzazioni ad ispirazione gnostica.

 

Luigi Angelino,

nasce a Napoli, consegue la maturità classica e la laurea in giurisprudenza, ottiene l’abilitazione all’esercizio della professione forense ed un master di secondo livello in diritto internazionale, conseguendo anche una laurea magistrale in scienze religiose. Nei primi mesi del 2022 ha pubblicato con la Stamperia del Valentino 7 volumi (Caccia alle streghe, Divagazioni sul mito, L’epica cavalleresca, Gesù e Maria Maddalena, L’epopea assiro-babilonese, Campania felix, Il diluvio).  In precedenza con altre case editrici ha pubblicato vari libri, tra cui il romanzo horror/apocalittico “Le tenebre dell’anima” e la sua versione inglese “The darkness of the soul”; la raccolta di saggi “I miti: luci e ombre”; i thriller filosofici “La redenzione di Satana I-Apocatastasi” e “La redenzione di Satana II- Apostasia”; il saggio teologico/artistico “L’arazzo dell’apocalisse di Angers” ; il racconto dedicato a sua madre “Anna”; la raccolta di storie “Viaggio nei più affascinanti luoghi d’Europa”; un viaggio onirico nel sistema solare “Nel braccio di Orione”; una trattazione antologica di argomenti religiosi “La ricerca del divino”. Di recente è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana.

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Questo sito web raccoglie alcuni Dati Personali dei propri Utenti.


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Tipologie di Dati raccolti


Fra i Dati Personali raccolti da questo sito web, in modo autonomo o tramite terze parti, ci sono: Cookie, Dati di utilizzo, nome, cognome, numero di telefono e sito web.


Dettagli completi su ciascuna tipologia di dati raccolti sono forniti nelle sezioni dedicate di questa privacy policy o mediante specifici testi informativi visualizzati prima della raccolta dei dati stessi.


I Dati Personali possono essere liberamente forniti dall’Utente o, nel caso di Dati di Utilizzo, raccolti automaticamente durante l’uso di questo sito web.


Se non diversamente specificato, tutti i Dati richiesti da questo sito web sono obbligatori. Se l’Utente rifiuta di comunicarli, potrebbe essere impossibile per questo sito web fornire il Servizio. Nei casi in cui questo sito web indichi alcuni Dati come facoltativi, gli Utenti sono liberi di astenersi dal comunicare tali Dati, senza che ciò abbia alcuna conseguenza sulla disponibilità del Servizio o sulla sua operatività.


Gli Utenti che dovessero avere dubbi su quali Dati siano obbligatori, sono incoraggiati a contattare il Titolare.


L’eventuale utilizzo di Cookie – o di altri strumenti di tracciamento – da parte di questo sito web o dei titolari dei servizi terzi utilizzati da questo sito web, ove non diversamente precisato, ha la finalità di fornire il Servizio richiesto dall’Utente, oltre alle ulteriori finalità descritte nel presente documento e nella Cookie Policy, se disponibile.


L’Utente si assume la responsabilità dei Dati Personali di terzi ottenuti, pubblicati o condivisi mediante questo sito web e garantisce di avere il diritto di comunicarli o diffonderli, liberando il Titolare da qualsiasi responsabilità verso terzi.


Modalità e luogo del trattamento dei Dati raccolti


Modalità di trattamento


Il Titolare adotta le opportune misure di sicurezza volte ad impedire l’accesso, la divulgazione, la modifica o la distruzione non autorizzate dei Dati Personali.


Il trattamento viene effettuato mediante strumenti informatici e/o telematici, con modalità organizzative e con logiche strettamente correlate alle finalità indicate. Oltre al Titolare, in alcuni casi, potrebbero avere accesso ai Dati altri soggetti coinvolti nell’organizzazione di questo sito web (personale amministrativo, commerciale, marketing, legali, amministratori di sistema) ovvero soggetti esterni (come fornitori di servizi tecnici terzi, corrieri postali, hosting provider, società informatiche, agenzie di comunicazione) nominati anche, se necessario, Responsabili del Trattamento da parte del Titolare. L’elenco aggiornato dei Responsabili potrà sempre essere richiesto al Titolare del Trattamento.


Base giuridica del trattamento


Il Titolare tratta Dati Personali relativi all’Utente in caso sussista una delle seguenti condizioni:


L’Utente ha prestato il consenso per una o più finalità specifiche; Nota: in alcuni ordinamenti il Titolare può essere autorizzato a trattare Dati Personali senza che debba sussistere il consenso dell’Utente o un’altra delle basi giuridiche specificate di seguito, fino a quando l’Utente non si opponga (“opt-out”) a tale trattamento. Ciò non è tuttavia applicabile qualora il trattamento di Dati Personali sia regolato dalla legislazione europea in materia di protezione dei Dati Personali;


il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto con l’Utente e/o all’esecuzione di misure precontrattuali;


il trattamento è necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il Titolare;


il trattamento è necessario per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o per l’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare;


il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del Titolare o di terzi.


E’ comunque sempre possibile richiedere al Titolare di chiarire la concreta base giuridica di ciascun trattamento ed in particolare di specificare se il trattamento sia basato sulla legge, previsto da un contratto o necessario per concludere un contratto.


Luogo


I Dati sono trattati presso le sedi operative del Titolare ed in ogni altro luogo in cui le parti coinvolte nel trattamento siano localizzate. Per ulteriori informazioni, contatta il Titolare.


I Dati Personali dell’Utente potrebbero essere trasferiti in un paese diverso da quello in cui l’Utente si trova. Per ottenere ulteriori informazioni sul luogo del trattamento l’Utente può fare riferimento alla sezione relativa ai dettagli sul trattamento dei Dati Personali.


L’Utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alla base giuridica del trasferimento di Dati al di fuori dell’Unione Europea o ad un’organizzazione internazionale di diritto internazionale pubblico o costituita da due o più paesi, come ad esempio l’ONU, nonché in merito alle misure di sicurezza adottate dal Titolare per proteggere i Dati.


Qualora abbia luogo uno dei trasferimenti appena descritti, l’Utente può fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento o chiedere informazioni al Titolare contattandolo agli estremi riportati in apertura.


Periodo di conservazione


I Dati sono trattati e conservati per il tempo richiesto dalle finalità per le quali sono stati raccolti.


Pertanto:


I Dati Personali raccolti per scopi collegati all’esecuzione di un contratto tra il Titolare e l’Utente saranno trattenuti sino a quando sia completata l’esecuzione di tale contratto.


I Dati Personali raccolti per finalità riconducibili all’interesse legittimo del Titolare saranno trattenuti sino al soddisfacimento di tale interesse. L’Utente può ottenere ulteriori informazioni in merito all’interesse legittimo perseguito dal Titolare nelle relative sezioni di questo documento o contattando il Titolare.


Quando il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, il Titolare può conservare i Dati Personali più a lungo sino a quando detto consenso non venga revocato. Inoltre il Titolare potrebbe essere obbligato a conservare i Dati Personali per un periodo più lungo in ottemperanza ad un obbligo di legge o per ordine di un’autorità.


Al termine del periodo di conservazioni i Dati Personali saranno cancellati. Pertanto, allo spirare di tale termine il diritto di accesso, cancellazione, rettificazione ed il diritto alla portabilità dei Dati non potranno più essere esercitati.


Finalità del Trattamento dei Dati raccolti


I Dati dell’Utente sono raccolti per consentire al Titolare di fornire i propri Servizi, così come per le seguenti finalità: Statistica e Contattare l’Utente.


Per ottenere ulteriori informazioni dettagliate sulle finalità del trattamento e sui Dati Personali concretamente rilevanti per ciascuna finalità, l’Utente può fare riferimento alle relative sezioni di questo documento.


Dettagli sul trattamento dei Dati Personali


I Dati Personali sono raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi:


Contattare l’Utente


Statistica


Diritti dell’Utente


Gli Utenti possono esercitare determinati diritti con riferimento ai Dati trattati dal Titolare.


In particolare, l’Utente ha il diritto di:


Revocare il consenso in ogni momento. L’Utente può revocare il consenso al trattamento dei propri Dati Personali precedentemente espresso.


opporsi al trattamento dei propri Dati. L’Utente può opporsi al trattamento dei propri Dati quando esso avviene su una base giuridica diversa dal consenso. Ulteriori dettagli sul diritto di opposizione sono indicati nella sezione sottostante.


accedere ai propri Dati. L’Utente ha diritto ad ottenere informazioni sui Dati trattati dal Titolare, su determinati aspetti del trattamento ed a ricevere una copia dei Dati trattati.


verificare e chiedere la rettificazione. L’Utente può verificare la correttezza dei propri Dati e richiederne l’aggiornamento o la correzione.


ottenere la limitazione del trattamento. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la limitazione del trattamento dei propri Dati. In tal caso il Titolare non tratterà i Dati per alcun altro scopo se non la loro conservazione.


ottenere la cancellazione o rimozione dei propri Dati Personali. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la cancellazione dei propri Dati da parte del Titolare.


ricevere i propri Dati o farli trasferire ad altro titolare. L’Utente ha diritto di ricevere i propri Dati in formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico e, ove tecnicamente fattibile, di ottenerne il trasferimento senza ostacoli ad un altro titolare. Questa disposizione è applicabile quando i Dati sono trattati con strumenti automatizzati ed il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, su un contratto di cui l’Utente è parte o su misure contrattuali ad esso connesse.


proporre reclamo. L’Utente può proporre un reclamo all’autorità di controllo della protezione dei dati personali competente o agire in sede giudiziale.


Dettagli sul diritto di opposizione


Quando i Dati Personali sono trattati nell’interesse pubblico, nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare oppure per perseguire un interesse legittimo del Titolare, gli Utenti hanno diritto ad opporsi al trattamento per motivi connessi alla loro situazione particolare.


Si fa presente agli Utenti che, ove i loro Dati fossero trattati con finalità di marketing diretto, possono opporsi al trattamento senza fornire alcuna motivazione. Per scoprire se il Titolare tratti dati con finalità di marketing diretto gli Utenti possono fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento.


Come esercitare i diritti


Per esercitare i diritti dell’Utente, gli Utenti possono indirizzare una richiesta agli estremi di contatto del Titolare indicati in questo documento. Le richieste sono depositate a titolo gratuito e evase dal Titolare nel più breve tempo possibile, in ogni caso entro un mese.


Ulteriori informazioni sul trattamento


Difesa in giudizio


I Dati Personali dell’Utente possono essere utilizzati da parte del Titolare in giudizio o nelle fasi preparatorie alla sua eventuale instaurazione per la difesa da abusi nell’utilizzo di questo sito web o dei Servizi connessi da parte dell’Utente.


L’Utente dichiara di essere consapevole che il Titolare potrebbe essere obbligato a rivelare i Dati per ordine delle autorità pubbliche.


Informative specifiche


Su richiesta dell’Utente, in aggiunta alle informazioni contenute in questa privacy policy, questo sito web potrebbe fornire all’Utente delle informative aggiuntive e contestuali riguardanti Servizi specifici, o la raccolta ed il trattamento di Dati Personali.


Log di sistema e manutenzione


Per necessità legate al funzionamento ed alla manutenzione, questo sito web e gli eventuali servizi terzi da essa utilizzati potrebbero raccogliere log di sistema, ossia file che registrano le interazioni e che possono contenere anche Dati Personali, quali l’indirizzo IP Utente.


Informazioni non contenute in questa policy


Ulteriori informazioni in relazione al trattamento dei Dati Personali potranno essere richieste in qualsiasi momento al Titolare del Trattamento utilizzando gli estremi di contatto.


Risposta alle richieste „Do Not Track”


questo sito web non supporta le richieste “Do Not Track”.


Per scoprire se gli eventuali servizi di terze parti utilizzati le supportino, l’Utente è invitato a consultare le rispettive privacy policy.


Modifiche a questa privacy policy


Il Titolare del Trattamento si riserva il diritto di apportare modifiche alla presente privacy policy in qualunque momento dandone informazione agli Utenti su questa pagina e, se possibile, su questo sito web nonché, qualora tecnicamente e legalmente fattibile, inviando una notifica agli Utenti attraverso uno degli estremi di contatto di cui è in possesso il Titolare . Si prega dunque di consultare regolarmente questa pagina, facendo riferimento alla data di ultima modifica indicata in fondo.


Qualora le modifiche interessino trattamenti la cui base giuridica è il consenso, il Titolare provvederà a raccogliere nuovamente il consenso dell’Utente, se necessario.


Definizioni e riferimenti legali


Dati Personali (o Dati)


Costituisce dato personale qualunque informazione che, direttamente o indirettamente, anche in collegamento con qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale, renda identificata o identificabile una persona fisica.


Dati di Utilizzo


Sono le informazioni raccolte automaticamente attraverso questo sito web (anche da applicazioni di parti terze integrate in questo sito web), tra cui: gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dall’Utente che si connette con questo sito web, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nell’inoltrare la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta dal server (buon fine, errore, ecc.) il paese di provenienza, le caratteristiche del browser e del sistema operativo utilizzati dal visitatore, le varie connotazioni temporali della visita (ad esempio il tempo di permanenza su ciascuna pagina) e i dettagli relativi all’itinerario seguito all’interno dell’Applicazione, con particolare riferimento alla sequenza delle pagine consultate, ai parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’Utente.


Utente


L’individuo che utilizza questo sito web che, salvo ove diversamente specificato, coincide con l’Interessato.


Interessato


La persona fisica cui si riferiscono i Dati Personali.


Responsabile del Trattamento (o Responsabile)


La persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente che tratta dati personali per conto del Titolare, secondo quanto esposto nella presente privacy policy.


Titolare del Trattamento (o Titolare)


La persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali e gli strumenti adottati, ivi comprese le misure di sicurezza relative al funzionamento ed alla fruizione di questo sito web. Il Titolare del Trattamento, salvo quanto diversamente specificato, è il titolare di questo sito web.


Questo sito web


Lo strumento hardware o software mediante il quale sono raccolti e trattati i Dati Personali degli Utenti.


Servizio


Il Servizio fornito da questo sito web così come definito nei relativi termini (se presenti) su questo sito/applicazione.


Unione Europea (o UE)


Salvo ove diversamente specificato, ogni riferimento all’Unione Europea contenuto in questo documento si intende esteso a tutti gli attuali stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.


Cookie


Piccola porzione di dati conservata all’interno del dispositivo dell’Utente.


Riferimenti legali


La presente informativa privacy è redatta sulla base di molteplici ordinamenti legislativi, inclusi gli art. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679.


Questa informativa privacy riguarda esclusivamente questo sito web.

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